top of page

  • Immagine del redattoreOne2trip

Il nostro Messico: pro e contro

Ogni volta che penso a come potrei descrivere questo paese mi rimbombano in testa le parole di Michel, ragazzo messicano conosciuto a Guadalajara: “Dalì ha descritto questa terra come sua avversaria, perché caratterizzata da un surrealismo più forte di quello dei suoi quadri”.


Il Messico ospita effettivamente scenari surreali: turismo di lusso, ricchezza da un lato e povertà allo stato estremo dall'altro. Paesaggi di deserto arido, giungla, foreste infinite e il mare caraibico più piatto mai visto. La terra della contrattazione e dei prezzi inesistenti, lo Stato in cui narcotrafficanti e poliziotti sono la stessa cosa, il paese che ospita una delle maggiori biodiversità ambientali e con una delle culture più interessanti viste fino ad ora.

Ho deciso di scrivere queste poche pagine per regalarvi un’idea generale che ci siamo fatti in questi due mesi a spasso per le terre messicane, per riassumere gli aspetti che più abbiamo amato, cosa ci ha colpiti e cosa invece non ci è piaciuto.


I PRO

-La natura: giorno dopo giorno siamo riusciti a farci meravigliare per qualcosa di nuovo e completamente diverso da tutto ciò che avevamo mai visto prima.

A partire dal deserto della Baja California in cui enormi cactus e montagne rocciose si affiancano un mare agitato e ricco di biodiversità marina. Per giungere poi alle magnifiche montagne verdi di Oaxaca, passando per l’oceano delle terre nascoste di Puerto Escondido, percorrendo chilometri nella fitta giungla dello Yucatan, nuotato nei cenotes meno conosciuti, per giungere infine al piatto e cristallino mare caraibico.

Il Messico è uno dei 17 paesi megadiversi del mondo. Con circa 200000 specie differenti. È la patria del 10% della biodiversità globale.


In questi due mesi abbiamo convissuto con iguane nel campeggio di Holbox, osservato scimmie saltare da un ramo all’altro della selva di Cobà e ammirato fenicotteri rosa riposarsi nella laguna nascosta di Celestùn. Abbiamo inseguito coccodrilli in barca e liberato tartarughe appena nate a Chacahua, nuotato con balene e delfini a Todos Santos e siamo stati svegliati dal canto di uccelli e volatili di ogni specie e colore.

In questi mesi abbiamo passato gran parte delle notti accampati in spiagge desolate o foreste, imparando giorno per giorno a rispettare ed amare questa magnifica terra sempre di più.

L’agricoltura rappresenta ancora l'occupazione di parte preminente della popolazione (in alcune zone viene praticata con metodi ancora molto arretrati, senza mezzi agricoli) e i terreni sono ricchissimi di risorse minerarie (tra cui molto argento).


- Le persone: arrivando dalle “fredde” terre del Nord America, l’arrivo in Messico ci ha travolti con un’esplosione di colori, musica, sorrisi e calore dal primo momento in cui abbiamo superato il confine.

Donne e uomini ti sorridono per strada, ti salutano e scambiano sempre qualche battuta se ti vedono tranquillo e disponibile. Inizialmente possono sembrare diffidenti, ma non appena si rendono conto che hai interesse nel conoscere la loro cultura e che sei nel loro paese per rispettarlo ed amarlo, ti accoglieranno come un fratello e non ti lasceranno più andare.

I bambini ti guardano spesso incuriositi e desiderosi di sapere di più su di te, che sei così diverso. In alcuni luoghi sei uno dei primi “bianchi” che abbiano mai visto e cercano sempre di capire da dove vieni (e se hai dovuto attraversare il grosso fiume fuori dalla città per raggiungerli). Tante volte ti abbracciano e ti chiedono con timidezza di fare una foto insieme, con l’innocenza che contraddistingue ogni bambino curioso.


Sono persone genuine, che non ti giudicano per come ti vesti e che non si interessano di come appaiono. Non si creano maschere, non si pongono davanti freni e non interpretano personaggi che non sono.

Credo sia legato al loro modo di vivere: essendo abituati a guadagnarsi ogni cosa, a vivere con le proprie forze, crescono con la consapevolezza di cosa davvero conti nella vita e per cosa valga la pena spendere energie e cosa no.

-L’atmosfera: per le strade è sempre una festa. In locali, ristoranti, autobus e negozi si ascolta musica 24 ore su 24. Le case sono sempre colorate, anche nei paesini più poveri, sono decorate con cura e arricchite di accessori sgargianti. Questo crea inevitabilmente allegria oltre ad essere un piacere alla vista.

L’atmosfera è sicuramente decadente, c’è molta povertà e la maggior parte delle case sono dotate del minimo indispensabile per (soprav)vivere, ma non mancano mai i colori, così come i sorrisi sui volti di chi ci abita.

Il motto secondo cui i messicani vivono è quello del “pasa nada”, ovvero non succede nulla. Abbiamo deciso di adottare questa filosofia anche noi, perché infondo a che serve preoccuparsi? Tutto si aggiusta sempre ed è meglio stare “tranquili” e viversi la vita con spensieratezza.


-Cultura: la storia di questo paese è talmente ricca e varia che per ogni differente regione, siamo entrati in contatto con diverse tradizioni.

Le terre messicane hanno ospitato civiltà Maya e Azteche da cui conservano ancora fortissime tradizioni: storie, quadri, sculture e enormi rovine, senza dimenticare che gran parte dell’artigianato prodotto è ancora ispirato alla storia Maya.

La musica è importante tanto quando l’acqua, l’arte si respira in ogni piccolo paese così come sui muri delle grandi città.


- I prezzi: nella maggior parte del Messico sono più che abbordabili. Al di fuori delle zone turistiche (Los Cabos, Cancun e dintorni, Puerto Escondido, Holbox e lo Yucatan) in cui la situazione è molto americanizzata e la zona pullula di turisti, i prezzi sono medio-bassi. In città del Messico, Chiapas e Oaxaca in particolare, in cui se si vuole si mangiano tacos per meno di 30 centesimi l’uno, si beve una birra per circa un euro e si può dormire in campeggi o airbnb pagando circa 5 euro a notte.

Mangiare in un ristorante tipico popolare di ottima qualità (chiamate Fonde) può venire a costare intorno ai 5 euro, mentre nei ristoranti più curati e ricercati si spendono intorno ai 10-15 euro.


- Cibo e spesa: quello che più mi piace è che nella maggior parte del paese la globalizzazione non è ancora arrivata: questo significa che per fare la spesa devi recarti al mercato di frutta e verdura fresca, alla panetteria artigianale e comprare i beni lavorati di prima necessità nelle piccole “tiende”.


La cucina è molto povera, quindi gli ingredienti principali sono sempre gli stessi: fagioli, avocado, riso, mais e carne o pesce a seconda della zona in cui ci si trova. Può sembrare ripetitivo dopo un po’, ma da regione a regione le ricette cambiano drasticamente: se in Yucatan si possono assaggiare ricette della tradizione maya, in cui utilizzano erbe come la Chaya, cucinano carne avvolta in foglie di banana, a Holbox potrete assaporare le sopes, tortillas ripiene di pasta di fagioli e guarnite con carne al pastor, asada o pollo arrosto e cipolle viola. A Oaxaca potrete gustare meravigliosi piatti come le quesadillas giganti, tipo piadine con carne e formaggio, o il mole e . Sulle coste del pacifico non dimenticatevi di ordinare il Ceviche, pesce crudo cucinato col succo di lime, o un Aguachile, simile ad un Ceviche piccante, o un cocktail di gamberi accompagnato con salsa di pomodoro, peperocino, coriandolo e verdure miste. Gusterete meravigliosi pescados a la plancha (filetti di pesce alla griglia), polpo empanizado (impanato e fritto), chiles rellenos (peperoni ripieni), camarones a la diabla (gamberoni in salsa piccante) e parillade (grigliate) miste di pesce dal sapore incredibile. Il tutto sempre accompagnato da verdure miste, insalata, fagioli e riso, senza dimenticare le tortillas di farina di mais. Spesso verrete accolti con una zuppa (caldo) di entrata, oppure da croccanti nachos da accompagnare a guacamole. Sul tavolo troverete sempre tre o quattro vasetti con salse differenti: attenti alle dosi, perché spesso l’intensità del piccante (in prevalenza habanero) è adatta soltanto a stomaci messicani.


-Trasporti: gli autobus interni alle città sono molto economici, ma per quanto riguarda le lunghe tratte, spostarsi è parecchio costoso: da 40 a 50 dollari per una tratta di circa 8-10 ore.

Esiste praticamente una sola compagnia che offre i trasporti lunghi (la ADO), è parecchio costosa, ma c’è da dire che si viaggia con una comodità che spesso ci ha stupiti.

Le alternative sono invece i trasporti collettivi, che sono molto più economici ma potrebbe capitarvi di rimanere in piedi per qualche ora, oppure seduti se fortuati, con le ginocchia in gola e un paio di vicini che russano, ma questo fa parte della bellezza del viaggio.

Per spostarsi tante volte i vostri mezzi saranno le barchette (lanchas), carri trainati da cavalli oppure piccoli tuctuc. Non importa come, ma in qualche modo a destinazione ci arriverete, grantito!


I CONTRO:

-Politiche e corruzione: in questo paese di pericoli ce ne sono parecchi, ma uno degli aspetti di cui paradossalmente bisogna preoccuparsi di più sono le forze dell’ordine e ovviamente i narcos, con cui vanno a braccetto. La corruzione è una normalità, e soprattutto nelle zone più turistiche i poliziotti non perderanno l’occasione di spillarvi dei soldi inventando scuse spesso ridicole o talvolta senza nemmeno giustificarsi. A più di un amico è capitato di essere stato chiuso in carcere per una intera notte senza alcuna spiegazione, in cambio di 500 dollari per essere rilasciati. Noi siamo stati ridicolmente fermati dai carabinieri in auto, ci è stata fatta una multa per non aver indossato la cintura dietro, quando a fianco a noi sfrecciavano auto sovraccaricate di gente, a velocità assurde e in cui la cintura non la porta nemmeno il guidatore. Dei 100 dollari da pagare ci è stato fatto uno sconto del 50% se avessimo pagato subito o ci avrebbero preso la patente fino all’attivo del pagamento.. abbiamo ovviamente pagato subito. Peccato che non ci sia stata data nè una multa, né una ricevuta e che i soldi siano finiti direttamente nelle tasche del poliziotto in questione.

È queste sono solo briciole, sono le piccole cose con cui noi siamo entrati a contatto, ma parlando con i locali più volte ci è stato raccontato di quanto la polizia sia parte stessa del narcotraffico: con i loro soldi e il loro potere controllano scuole, chiese, piccole attività e così anche le forze dell’ordine.

Attraversando i fitti boschi di Jalisco e Guanajuato siamo passati accanto ad un lago in cui è affogato un bambino: cercando il corpo sul fondo del lago hanno trovato altri 25 cadaveri. La situazione è spaventosa, i narcos coinvolgono ragazzini fin da quando hanno 12 anni, offrendogli paghe mensili che superano un salario medio. Molti decidono di portare 1 kg di droga anziché 100 kg di carretto della frutta.

Dal 2006 in Messico c'erano quattro cartelli che comandavano praticamente oltre metà del territorio messicano, con la complicità delle istituzioni, attraverso un accordo tacito.

Contro il traffico di droga il presidente Calderòn ha lanciato una vasta azione di lotta, che dal 2006 al 2012 ha causato 100 000 morti negli scontri tra cartelli della droga, narcotrafficanti e forze di sicurezza. La situazione è molto più complicata di quanto possa sembrare, con la corruzione che ammorba tutti i rami politici, religiosi e giudiziari.

I narcotrafficanti messicani giocano un ruolo importante nel traffico di stupefacenti a livello internazionale, secondi solo ai cartelli colombiani, occupandosi della distribuzione di cocaina, eroina e marijuana tra l'America Latina e gli Stati Uniti.


-Sicurezza e Salute: la sicurezza non è proprio all’ordine del giorno. Le cinture di sicurezza sono un optional, i seggiolini per i bambini nemmeno esistono e la maggior parte delle volte le macchine sono sovraccaricate di persone in ogni angolo disponibile. Le motociclette sono la cosa peggiore: famiglie intere con bambini aggrappati davanti e dietro e rigorosamente senza casco. Senza dimenticare che guidano come pazzi, semafori attraversati a fuoco, curve senza frecce e sorpassi da ogni lato e direzione, in curva, in salita o in discesa senza distinzione.

-Inquinamento, spazzatura e cucina: purtroppo l’inquinamento in alcune zone (Città del Messico, Gualajara e Juarez in particolare) è altissimo: la qualità dell’aria della capitale messicana è una delle peggiori al mondo.

Basti pensare che l’inquinamento causa il 6% delle morti annue totali. Molte morti sono date oltre che dall’inquinamento esterno, dai metodi che utilizzano per cucinare: cucinare con la legna o carbone e riutilizzando i grassi diverse volte, utilizzando pentole e utensili bruciati e che rilasciano particelle cancerogene.

Le auto sono quasi tutte auto usate e vendute dagli US, che vengono utilizzate con motori vecchi e super inquinanti. Fumate nere escono dai trasporti pubblici e l’aria vicino alle strade è molto spesso irrespirabile.

La spazzatura è un altro problema abbastanza evidente: accanto ai più lussuosi locali turistici si trovano facilmente cumoli di spazzatura, bottiglie a terra e pacchetti di plastica lasciati ovunque. Città del Messico genera 12 milioni di tonnellate all’anno di rifiuti solidi, a fronte dei venti milioni di persone che la popolano.

I bidoni per il riciclaggio sono un tesoro raro da trovare e lo spreco e l’utilizzo inutile che viene fatto in plastica è incredibile: sacchetti, pacchettini, involucri per ogni cosa.


- I turisti e il “razzismo” gringo: diciamo che se non si parla spagnolo l’impressione sul paese può essere molto diversa. Ci è capitato moltissime volte di essere scambiati per americani (che solitamente vengono in Messico in vacanza per spendere millette e interessarsi poco della cultura e la lingua del luogo), e di essere subito trattati in modo diverso non appena abbiamo iniziato a parlare in spagnolo e parlare dell’Italia.

“Se parlate spagnolo i prezzi sono più bassi, perché possiamo capirci e parlare tra di noi”

“Ahh, non siete americani, allora il prezzo parte da metà”

“Si amico, anche in Italia avete la crisi quindi siamo tutti fratelli”

Questi pensieri sono senza dubbio sbagliati e discriminatori, ma capisco anche che si pongano in modo migliore di fronte a persone che rispettano la loro terra. Molti americani sono sicuramente disposti a pagare tutto il doppio di ciò che vale, quindi da un certo punto di vista è un equilibrio storto, ma che funziona.


-Zone turistiche: purtroppo ci siamo visti davanti il cambiamento che avviene in seguito alla globalizzazione e alla presenza di soldi.

Passare da zone sconosciute e primitive come Chacahua, al lusso sfrenato degli hotel che si vedono sulle spiagge di Cancun, mette infinita tristezza. Città che perdono la loro identità, la loro cultura e i loro principi, abbandonandosi ad essere fotocopie insignificanti e che non hanno più nulla da raccontare.



Il piano era quello di fermarci un mesetto, ma siamo finiti per andare a spasso per queste terre per più di due mesi.

L’impressione finale? Siamo innamorati persi. Di ogni angolo di giungla, di ogni paesaggio cristallino e di tutti i sorrisi caldi che abbiamo ricevuto in questi mesi.

Abbiamo amato i colori delle piccole città, la musica e l’entusiasmo dei Mariachi, la spensieratezza e la tranquillità di vita di queste persone. Portiamo via con noi il motto del “pasa nada”, l’importanza del sorriso e l’amore per la condivisione.

Portiamo nel nostro cuore ogni incontro spontaneo, ogni parola scambiata con sincerità e ogni luogo che ci ha portato ad amare e imparare a rispettare la natura ancora di più.

185 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page