Garth's Boulder Garden
- One2trip
- 14 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Cosa c’è di più poetico di spendere una notte su un divano a cielo aperto nel bel mezzo del deserto?

Seguendo i consigli di altri viaggiatori incontrati sulla strada capitiamo al Garth’s Boulder Garden (il giardino di rocce di Garth), un villaggio di 640 ettari che Garth ha messo in piedi con le sue mani.
Ci troviamo nel deserto, a una ventina di minuti dal Parco Nazionale di Joshua Tree.
Garth è un uomo di ormai 75 anni che giorno dopo giorno negli ultimi trent’anni ha costruito questo giardino di sassi. Ripulendo sentieri, decorando strade, alberi e piccoli giardini, realizzando piccole abitazioni all’interno di sassi e posti letto in casette di legno.
Questo spazio oggi ha dato vita a una comunità che ospita viaggiatori e persone da tutto il mondo unite da un pensiero spirituale e di armonia ed equilibrio con la natura che ci circonda.

Garth vive nel suo Tepee al centro degli accampamenti e la sua abitazione è il punto di riferimento della comunità in cui ci si ritrova al mattino a bere caffè, fumare marijuana e condividere preghiere, meditazione e pensieri spirituali.
Di fronte al tepee di Garth ci sono centinaia di cristalli e pietre minerali di colori e forme diverse, donatigli da pellegrini di tutto il mondo e ospiti del villaggio, in segno di riconoscenza e come strumento di preghiera.
Siamo stati ospitati per una notte in cambio di una qualsiasi offerta (perché “Garth non chiude le porte a nessuno”) in questo magico luogo in cui abbiamo avuto passato la serata in compagnia di Storm Bear (tradotto significa Tempesta Orso, è un nome nativo). Figlia di due indigeni, artista, massaggiatrice e mebro della comunità, ci ha spiegato e ha condiviso con noi i pensieri cardine di questo giardino:
un villaggio di ritrovo per pensatori spirituali, che vogliono avvicinarsi alla natura ed unirsi ad essa, in cui i dormitori sono piccole case per gli uccelli in inverno o accoglienti caverne d’estate.



Hanno acqua corrente (solo fredda) e elettricità grazie ai pannelli solari.
La cucina è all’esterno coperta da un portico e il salotto è a cielo aperto.
La televisione è un piacevole focolare al centro della "sala" e l’unica fonte di riscaldamento è la stufa al centro del tepee di Garth.
Lo spazio ospita un anfiteatro, diversi punti fuoco e una piscina naturale.

La comunità che abita questo luogo è molto varia: in alcuni periodi dell’anno ospitano festival ed eventi artistici e gli abitanti arrivano fino a un paio di centinaia mentre durante l’inverno sono solo una quindicina. Hanno vari orti e cercano di essere il più autosostenibili possibile.
Sono persone semplici, che credono nella condivisione, nell’amore verso il prossimo e che vivono con poco cercando di arricchire il loro spirito piuttosto che il proprio portafoglio.
È stato magico risvegliarsi all’alba su quei divani, recarci nel tepee insieme agli altri abitanti della comunità a condividere una tazza di caffè e pensieri di vita con Garth che ci ha rasserenato con la sua bontà e la sua disarmante apertura mentale.
Abbiamo adorato la disponibilità di queste persone e questi incontri ci hanno regalato sorrisi e una buona dose di positività.
Garth sostiene di avere come obiettivo quello di cambiare il mondo "un sasso alla volta" e credo che con la creazione di questo luogo sacro, nel suo piccolo, ci sia riuscito.
Grazie Garth e grazie a tutta la comunità per averci aperto le porte di questo giardino.. e dei vostri cuori.
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